Gli avvenimenti di Roma al centro dell’attenzione pubblica in queste settimane – un concorso, lo scorso mese di maggio, in un locale romano per eleggere la studentessa universitaria “più bella e sapiente” d’Italia, con una giuria presieduta dal Rettore della più grande università italiana ‘La Sapienza’ (e con un premio in trattamenti estetici per la vincitrice); le successive dichiarazioni dello stesso Rettore che, a fronte della severa reazione della maggioranza dell’opinione pubblica, minimizzano l’accaduto (un’iniziativa studentesca come un’altra…; non c’è stato nulla di male nel premiare la più bella studentessa della sfilata… non sfilavano neppure in costume, ma in ‘abito da sera’… corto, è vero, ma è una questione di moda…) – ci inducono a riflettere su alcuni significativi tratti della società italiana. Il primo, e più evidente, è il persistere nella realtà culturale nazionale in misura particolarmente intensa di rappresentazioni del mondo delle donne ancorate a stereotipi e forme di senso comune ben riassunte dalla retorica della ‘normalità’ del ‘concorso di bellezza’. Il secondo, in diretta connessione al precedente, è la presenza di queste rappresentazioni anche ai vertici delle più importanti istituzioni nazionali. Il terzo, particolarmente sbalorditivo, è l’apparente inconsapevolezza da parte della massima espressione di un’istituzione universitaria della vera e propria battaglia che le giovani donne italiane stanno conducendo, proprio in questi anni, per liberarsi da quegli stereotipi, ed affermare la loro presenza sulla scena pubblica come soggetti a tutto campo. La loro ormai consolidata eccellenza in ambito universitario è diretta espressione di questa battaglia, e contiene una chiara richiesta di riconoscimento sociale. L’episodio di Roma è in questo senso particolarmente grave perché squalifica quella battaglia, e simbolicamente la azzera.
Vedi:
Internazionale
Corriereuniv.it (4/06/2015)
Corriereuniv.it (9/06/2015)
CPO Università
Retedellaconoscenza.it
Dinamopress.it
The Guardian
New York Times
The Independent
The Daily Telegraph
El Tiempo
El Comercio
The Australian